giovedì 25 marzo 2010

La speculazione all'attacco dell'euro!

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La crisi della Grecia e il declassamento del Portogallo deciso da Fitch hanno spinto l’euro sotto il livello di 1,33 dollari, il tutto mentre l’Unione europea non riesce a trovare una linea per affrontare la situazione, a causa del rifiuto tedesco non solo ad accettare un piano che consenta di venire in soccorso di Atene, ma anche rispetto alla stessa ipotesi di una riunione dei paesi dell’eurogruppo che preceda il vertice europeo.

La speculazione internazionale si è ovviamente gettata a capofitto sull’incapacità europea di trovare una soluzione, portando in pochi mesi la valuta europea da livelli prossimi a 1,50 dollari al minimo degli ultimi dieci mesi toccato ieri, ma sembra ancora indecisa sull’opportunità di un attacco frontale che presenta al momento più rischi che opportunità.

Il problema vero, come ho peraltro ripetutamente scritto in diverse puntate del Diario della crisi finanziaria, consiste nell’anomalia di una valuta unica europea in assenza di un vero e proprio governo europeo dotato di poteri effettivi in materia economico-finanziaria, un’asimmetria le cui conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti e che rischia di produrre effetti nefasti nei prossimi mesi se non nelle prossime settimane.