martedì 21 dicembre 2010

Moody's spara sulla croce rossa!

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Come era largamente scontato, il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ha firmato il provvedimento di legge che estende di due anni i tagli fiscali decisi a suo tempo da George W Bush, tagli che vengono mantenuti anche per quel due per cento della popolazione statunitense che è in condizioni di grande agio economico, legge accettata da Obama per i concomitanti provvedimenti in favore dei senza lavoro, in materia di sgravi fiscali per i figli e per quelli in favore degli studenti universitari.

Dopo un iniziale rialzo, i tre principali indici statunitensi hanno ripiegato, fedeli all’adagio che dice compra sull’indiscrezione vendi sulla notizia, hanno ripiegato, seppur di poco rispetto ai valori della chiusura di venerdì, mentre, nel frattempo, l’euro sta testando verso il basso la soglia posta a 1,30 dollari.

Portandoci dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, una nuova raffica di downgrade ha colpito quattro banche e una compagnia di assicurazione irlandesi, l’Allied Irish Bank, la Bank of Ireland, la EBS Building Society, l’Irish Nationwide Building Society e la Irish Life and Permanent, portando i loro rating a Baa1, tre tacche al di sopra dei junk bonds, variazione al ribasso dei rating pur in presenza di un giudizio positivo sugli intenti ristrutturatori formulati dal Governo irlandese in occasione dei negoziati per l’ottenimento dei finanziamenti ottenuti dal fondo di salvataggio istituito dai paesi dell’area dell’euro, dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale.

Che la ristrutturazione stia procedendo è dimostrato dal trasferimento di 9,3 miliardi di euro di crediti dalla Allied Irish Bank alla National Assett Management Agency, una sorta di bad bank costituita con fondi pubblici, con uno sconto sul valore facciale dei crediti di poco meno del 60 per cento, ed è certo che operazioni della specie proseguiranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi finché le banche non avranno ripulito i loro bilanci, mentre è solo questione di tempo per le operazioni di fusione tra le principali banche irlandesi!