martedì 19 aprile 2011

L'incognita finlandese!


La politica di aiuti ai paesi dell’area euro super indebitati rischia di trovare un forte ostacolo nel nuovo esecutivo che mergerà dalle elezioni di domenica scorsa in Finlandia che hanno visto la netta sconfitta della premier uscente e la forte affermazione di un partito nazionalista ed antieuropeo dal bizzarro nome i veri finlandesi, un partito che ha condotto la campagna elettorale all’insegna della xenofobia e promettendo il blocco degli aiuti ai paesi in difficoltà, chiarendo che, se fossero andati al governo, il Portogallo poteva scordarsi il piano di aiuti.


Il problema sta nel fatto che è convinzione comune che, senza un piano di aiuti, il Portogallo non potrà farcela da solo a risanare i conti e a respingere gli assalti della speculazione internazionale, che non ha mollato la presa neanche quando da Bruxelles è pervenuta la notizia della richiesta ufficiale di aiuti da parte del governo portoghese, un’assenza di tregua dovuta al fatto che l’instabilità politica portoghese determinava un assenza di interlocutore credibile per i negoziati con l’eurogruppo, l’Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale.


Anche prima della svolta politica finlandese, non mancavano i problemi per giungere al terzo salvataggio, dopo quelli di Grecia e Irlanda, vista l’opposizione di numerosi stati che si sono costituiti in un gruppo informale per influenzare l’andamento dei negoziati futuri con gli Stati richiedenti gli interventi, anche se finora si era trattato più che altro di pressioni sul tasso da applicare agli aiuti, mentre ora si profila la possibilità di un veto nei confronti dei piani di salvataggio!