venerdì 8 luglio 2016

Il Monte dei Paschi si mette nelle mani della BCE


Dopo aver toccato ieri, in pieno blocco delle micidiali vendite allo scoperto disposto per tre mesi dalla CONSOB, un nuovo minimo storico nell'area dei 26 centesimi e aver incassato la doccia fredda dell'arcigno presidente olandese dell'eurogruppo che ha ribadito che per il salvataggio delle banche valgono le nuove regole, bail in incluso, continuano le febbrili trattative tra Italia e Commissione europea per trovare una soluzione alla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena, un aumento da 2 forse 3 miliardi di euro necessari per eliminare in via definitiva sofferenze per 9,6 miliardi di euro come richiesto dalla vigilanza presso la Banca Centrale Europea nella sua recente lettera alla banca senese.

Al termine di un consiglio di amministrazione straordinario durato oltre sei ore, è stato diffuso un comunicato scritto a firma dell'amministratore delegato, Fabrizio Viola, un testo alquanto stringato nel quale si rende noto che è stata approvata la lettera di risposta alla vigilanza europea, ma che, sia i contenuti della lettera ricevuta dal Monte dei Paschi, sia quelli della risposta della banca senese saranno resi noti solo quando perverrà la lettera definitiva da Francoforte, lettera che dovrebbe tenere conto, almeno in parte, delle controdeduzioni contenute nella missiva che partirà oggi per Francoforte.

Nel comunicato, Viola rivendica i successi della gestione ordinaria della banca e, soprattutto, rimarca  con forza il fatto che i cinque milioni di clienti sono rimasti legati alla banca, nonostante i rischi connessi al bail in, questo, ovviamente non lo ha detto esplicitamente ma, come si suol dire, intelligenti pauca...

Solo ieri si è saputo che dal maggio di questo anno di disgrazia 2016 è in corso un'ispezione della vigilanza della BCE coadiuvata da un esponente della vigilanza Bankitalia, ispezione che viene definita di routine ma chiunque abbia esperienza di cose bancarie sa bene che un'ispezione si sa come comincia ma nessuno sa come finisce.

Credo di aver fatto una cronaca fedele di quanto è successo ieri, ma quello che è certo è che l'istituto di Rocca Salimbeni non intende avvalersi dell'arco temporale offerto dalla vigilanza BCE e cioè non diluirà l'intervento da qui al 2018 perché una soluzione, quale che essa sia, deve essere trovata entro pochi mesi!

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