giovedì 22 settembre 2016

Monte dei Paschi e dintorni


Come diceva di sovente Giulio Andreotti a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia ed io, che quando era in vita, ho pensato tutto il male di questo uomo politico democristiano, non ho mai dubitato della sua intelligenza e della sua sagacia, così ho ripensato a questa frase dopo che il corso in borsa dell'azione sembrava definitivamente destinata a naufragare verso livelli che sarebbero giustificati solo dopo l'enorme diluizione che avverrà post aumento di capitale e, improvvisamente da ieri ha recuperato qualcosa di più di un centesimo dai recenti minimi storici e sembra destinata a tornare nell'area dei 20 centesimi di euro, un'area che comunque rimane ben lontana da quei quasi due euro toccati appena dodici mesi orsono.

Di tutto ciò non posso che essere felice per i di per sé molto depressi azionisti della banca di Rocca Salimbeni, ma tuttavia non posso far a meno di riflettere sui motivi che spingono qualcuno a scommettere sull'azione della banca senese alla vigilia di un aumento di capitale che forse non sarà più di cinque miliardi come era previsto nei disegni dell'ex amministratore delegato, Fabrizio Viola, e dell'esodando di lusso e tra poco ex presidente, Massimo Tononi, sarà comunque presumibilmente di quegli almeno tre miliardi necessari per coprire le perdite derivanti dalla cessione della totalità delle sofferenze, pari al netto degli accantonamenti a qualcosa di più di nove miliardi di euro, sempre che non si scelga di spalmare le cessione sull'arco di tempo previsto nell'oramai famosa missiva della Vigilanza della BCE.

Ma il problema è un altro e consiste nel fatto che, nominando Marco Morelli, il consiglio di amministrazione di MPS si è consegnato mani e piedi a J.P. Morgan Chase, il cui Chief Executive Officer, Jamie Dixon, è intervenuto direttamente sulla delicata partita, incontrando questa estate Matteo Renzi a Palazzo Chigi, un incontro che in qualche modo ha favorito l'assolutamente irrituale telefonata ultimativa di Piercarlo Padoan ad un attonito Fabrizio Viola, una telefonata in cui non solo lo si invitava a farsi da parte, ma, stando a quello che riportano i giornali, gli si comunicava che il presidente del Consiglio era informato.

Come è noto, Viola era un ostacolo fino a quel momento insormontabile rispetto ai progetti della banca statunitense che era chiamata a organizzare l'aumento di capitale, in quanto l'aveva spuntata sul fatto di lasciare agli azionisti il diritto di opzione e aveva rifiutato la proposta di slegare le commissioni, pari a centinaia di milioni di euro, dai risultati conseguiti nella di per sé difficile campagna relativa al maxi aumento di capitale di MPS.

Non rivelo il mio retropensiero su quello che sta accadendo negli ultimi giorni, ma spero vivamente che la CONSOB stia vigilando sulle fluttuazioni delle azioni di una banca che sta attraversando un passaggio davvero cruciale!

In un lancio di agenzia da Londra di straordinaria lunghezza, la Reuters avverte che la partita dell'aumento di capitale di MPS potrebbe seguire una strada scartata nei mesi scorsi, pur se supportata da una chiara dichiarazione favorevole di Mario Draghi che ovviamente non faceva riferimento specifico a nessuna banca, parlando genericamente di banche italiane, e che è quella che a sottoscrivere l'aumento di capitale potrebbe essere lo Stato italiano che però, salvo deroghe provenienti dalla Vigilanza europea dovrebbe applicare le regole previste dal processo di risoluzione. Tuttavia,  come riporta lo stesso estensore della nota, né il Monte dei Paschi, né il Tesoro, né fonti vicine al consorzio delle banche si sono impegnate in via preliminare all'aumento di capitale hanno confermato questa ipotesi che parte da tre funzionari UE vicini al dossier e, quindi, vi riporto la notizia, che peraltro, ove venisse confermata, comporterebbe un applicazione totale o parziale del bail in, a puro titolo di cronaca e aggiungendo, a titolo personale, che non la trovo particolarmente credibile, almeno sino a che sarà in carica il Governo Renzi.

Leggo solo ora che il presidente dell'EBA (l'agenzia bancaria europea), Andrea Enria, ha dichiarato che se gli aiuti di Stato servono ad ottimizzare l'operazione di maxi cartolarizzazione, detto per inciso la più grande mai realizzata in Italia, del Monte dei Paschi di Siena, allora gli stessi sono benvenuti|

1 commento:

Anonimo ha detto...

>Non rivelo il mio retropensiero su quello che sta accadendo negli ultimi giorni

Scusi, perchè non rivela il suo retropensiero, lo riveli altrimenti sono parole inutili

>ma spero vivamente che la CONSOB stia vigilando sulle fluttuazioni delle azioni

E perchè fa finta di sperare in una cosa che sa benissimo che la CONSOB non farà?
Non è il tempo di smetterla di far finta e di essere correttini e finti precisini?