domenica 11 dicembre 2016

MPS e quei 64,8 miliardi di euro esposti al bail in!


Premetto che personalmente non credo che il decreto, pronto a quanto pare da mesi, del Governo sul Monte dei Paschi di Siena, al momento terzo gruppo bancario italiano, preveda un'applicazione tout court della procedura di risoluzione della banca senese, bail in incluso, ma poiché Roma propone e Francoforte, leggi Vigilanza BCE, e Bruxelles, il riferimento è, ovviamente alla Commissione europea, dispongono, è meglio prepararsi a tutte le eventualità e vedere quali sono le somme previste e in gioco in questa partita che è oggettivamente stata lasciata per troppo tempo a bagnomaria, come sosterrebbe se potesse e volesse parlare l'ex CEO e direttore generale di MPS, Fabrizio Viola che, sulle incertezze e tentennamenti del Governo si è giocato la doppia poltrona, al punto da rendere l'intera vicenda putrescente.

Ebbene da dati ufficiali risulta che l'intera massa assoggettabile a salvataggio interno, il cosiddetto bail in, è enorme e arriva a sfiorare i 65 miliardi di euro (64,8 miliardi, per la precisione), mentre quella che verrebbe materialmente aggredita in una versione integrale della procedura di risoluzione (che, ripeto, non è prevista nelle intenzioni del Governo, né in quella della Nouy e della triade che guida dal giugno 2014 la Vigilanza bancaria presso la BCE, né tantomeno in quelle dell'alquanto terrorizzata Commissione UE) non arriva ai 13 miliardi di euro.

Una somma comunque enorme di denaro che fa impallidire quanto "prelevato" dai loro omologhi in Etruria-Marche-carichieti-Cariferrara che non verrà raggiunta perché la soluzione prevista prevede per gli azionisti la "sola" pena della diluizione del valore dell'azione prevista da un aumento mostre di capitale (5 miliardi di euro che sommati ai precedenti fanno 13 miliardi) al quale non sarebbero chiamati, mentre per gli obbligazionisti subordinati appartenenti alla componente retail della clientela vi sarebbe sì, insieme agli obbligazionisti subordinati definiti investitori istituzionali, la conversione forzosa in azioni della banca ma con possibilità di ristoro da parte dello Stato, a meno che dal profilo MIFID e dal loro portafoglio non emerga che  non di clientela sprovveduta e mal profilata si tratti, ma bensì di investitori professionali e in grado di comprendere a pieno il profilo di rischio di quanto a suo tempo avevano comprato.

Ora, come ricorda l'articolo di Massimo Giannini che ho postato ieri, il problema è che le verifiche sul giusto o meno profilo di 40 mila risparmiatori non è facile, come dimostra l'assurda lentezza delle procedure in corso per i loro sfortunati colleghi delle quattro banche fallire nel novembre 2015 e ancora in attesa di un cavaliere bianco che le tolga dal guado in cui sono e nel quale, nonostante la pulizia radicale avvenuta quando avvenne la scissione tra good e bad bank, sono riuscite in pochi mesi ad aggiungere poco meno di 4 miliardi di nuove sofferenze!

Quello che continua a stupirmi è che vi siano oltre 50 miliardi di euro oltre la soglia dei 100 mila euro in un banca che almeno dal 2012 è pericolosamente sull'orlo del baratro, nonostante gli sforzi di Fabrizio Viola e, per un triennio, del presidente Alessandro Profumo, ma, come ho ricordato in una precedente puntata, di depositi oltre la soglia dei 100 mila euro nel sistema bancario italiano ve ne sono per la bella cifra di 425 miliardi di euro, pari ad oltre 800 mila miliardi di vecchie lire!

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Questa puntata rimarrà anche domani in testa al blog, a meno di decisioni strabilianti del CdA di Monte dei Paschi convocato per oggi pomeriggio, CdA che ha deciso, dopo dieci ore di discussione, di riaprire i termini della conversione dei bond subordinati, aprendo stavolta anche alla clientela retail e che, solo in caso di fallimento della operazione di conversione, ci sarebbe l'intervento dello Stato nelle forme ancora sconosciute previste dal decreto che, almeno stando alle dichiarazioni di esponenti  governativi, sarebbe già pronto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma ... forse non sono così insensati quei 65 miliardi rimasti in MPS. Se davvero si arrivasse al bail-in non credo che quei miliardi, spostati su altre banche (italiane ovviamente), sarebbero molto più al sicuro che in MPS. O sbaglio?